Regolamento gatti in condominio e in casa

I gatti sono tra gli animali domestici preferiti per i condomini in quanto sono indipendenti, autonomi e non necessitano di cure particolari come passeggiate più volte al giorno, addestratori per correggere caratteri irruenti e così via.
Ciò però non comporta il fatto che anche i gatti abbiano delle regole da rispettare all’interno di un appartamento, che sia esso condominiale o di proprietà.

Scopriamo quindi che cosa dice la legge e come comportarsi determinate situazioni.

Regolamento gatti in condominio

Chi ha un gatto sa molto bene quanto sia difficile definirsi il suo padrone in quanto in realtà questi non ne hanno uno, hanno un carattere talmente forte da poter dire che sono loro a mostrare la loro magnanimità nel convivere con un essere umano!

Scherzi a parte è bene sottolineare che all’interno di un condominio qualsiasi gatto può entrare e uscire dall’appartamento del proprietario e di conseguenza anche il passaggio in tutte quelle che sono le aree comuni del condominio come giardino, cortile, balconi eccetera.

Qualora invece i gatti fossero randagi, il condominio può accordarsi in modo da istituire delle casette e dei piccoli rifugi nelle aree pubbliche condominiali qualora ci fosse un ampio cortile purché ciò non corrisponda a una limitazione dello spazio comune.

I condomini possono tranquillamente dare loro da mangiare perché lo Stato riconosce la presenza delle colonie feline, ovvero un insieme di due o più gatti randagi che però ritornano sempre negli stessi luoghi e per cui vengono in qualche modo conosciuti dal quartiere.

Ebbene secondo la legge non è possibile spostare le colonne feline in un altro luogo quindi il condominio dovrà in qualche modo accoglierli e adottare la colonia dando loro da mangiare rispettando però le norme di civiltà e di igiene.

Qualora i gatti sporcassero le zone comuni allora i condomini che danno loro da mangiare dovranno anche pulire questi spazi e tutte le ciotole di acqua e di cibo, non lasciandole per tutta la giornata ma utilizzandole solo per il pranzo e la cena così da evitare troppo disordine.

Cosa dire invece dei gatti adottati dai condomini, la loro presenza all’interno nel palazzo non può essere messa in discussione, l’unica eccezione è qualora il proprietario della casa sia contrario e impedisca all’affittuario di portare animali all’interno del locale, in questi casi infatti viene sempre firmato un contratto con questa limitazione e il contraente ha il dovere di rispettare la volontà del locatore.

Se il regolamento condominiale però vieta a priori di poter adottare dei gatti o degli altri animali domestici bisogna appurare che questo sia un regolamento accettato all’unanimità ovvero stipulato in una fase in cui tutti i proprietari degli appartamenti erano d’accordo con questa limitazione e in tal caso la legge protegge il regolamento condominiale.

In caso contrario, l’amministratore ad esempio vieta improvvisamente che un condomino possa tenere un gatto in casa, in tal caso si potrà fare ricorso a un giudice di pace entro 30 giorni oppure inviare una lettera raccomandata a/r all’amministratore qualora questa decisione non sia stata presa durante l’assemblea condominiale e soprattutto non fosse argomento del giorno.

Chiarito questo punto, i padroni dei gatti devono sempre assicurarsi che i propri animali siano curati, non disturbino gli altri vicini né tanto meno provochino dei danni al condominio. Per i gatti che compiono degli atti pericolosi o che provochino dei danni nelle zone comuni allora bisognerà provvedere a circoscrivere la zona incriminata in modo da impedire l’avvicinamento dell’animale, senza recare danno al gatto.

Qualora il gatto avesse una malattia contagiosa, si creerebbe un pericolo dal punto di vista igienico e ciò è contro la legge perciò bisognerà chiamare il servizio veterinario della ASL in modo che valuti se c’è davvero la presenza di un rischio e possa in questo modo allontanare il gatto o comunque proporre una risposta mediatrice tra le due parti.

In caso di gatti aggressivi questi dovranno essere tenuti in modo da restare all’interno dell’appartamento sia tramite gabbiette e sia con una semplice attenzione a far sì che il gatto non esca quando la porto la finestra si apre.

Il gatto comunque non può mai essere tenuto sul balcone o in un’area troppo piccola in quanto il padrone può essere accusato di omessa custodia.

Il gatto può entrare al guinzaglio in ascensore o passeggiare sulle scale, come in qualsiasi altra parte comune del condominio però bisogna farlo in modo che il gatto non possa in qualche modo distruggere o deteriorare le parti strutturali di queste zone.

Infine per quanto riguarda invece i rumori molesti, i gatti hanno un tono del miagolio molto meno forte rispetto all’abbaio del cane per cui difficilmente faranno troppo casino o caos.

Gli animali rumorosi infatti potrebbero comportare il disturbo del riposo il che è un diritto dei soggetti che abitano all’interno di un condominio però in alcuni casi questo diritto leso potrebbe intercorrere come ad esempio quando le gatte sono in calore e quindi miagolano in continuazione con un tono straziante. In questo caso bisognerà provare il tutto e per tutto in modo da diminuire questo miagolio ad esempio con la sterilizzazione, mentre i vicini dovranno far forza sulla loro pazienza e ricordare che la legge in questi casi difficilmente allontana o sanziona il padrone dell’animale perché bisogna provare che c’è davvero un rumore insopportabile.

All’interno della casa più o meno le regole restano le stesse anche se non c’è una norma a cui appellarsi perché si è proprietari dell’immobile, comunque ci sono alcune regole di buon senso ed educazione che prevedono il rispetto dei vicini circostanti per cui se il gatto tende a scavalcare il muro ed effettuare i propri bisogni nell’area del vicino o a disturbarlo, bisognerà porre una rete divisoria in modo che il gatto non oltrepassi questi spazi.

gatti casa

Domande comuni sul regolamento gatti

  • All’interno del mio palazzo c’è una colonia felina che è lasciata a se stessa e attrae animali, insetti e topi. Posso fare qualcosa?

Le colonie sono difese dalla legge italiana a patto che però siano mantenute pulite per cui qualora si presentasse una situazione di disagio e non igienica, potrai contattare l’amministratore condominiale in modo da porre delle regole in merito.

  • Il mio vicino di casa da da mangiare a dei gatti nel cortile, può farlo visto che è uno spazio comune?

Sì può farlo a patto però che lasci le ciotole all’esterno solo al mattino e alla sera in modo che i gatti possano mangiare e bere e ripulire il tutto subito dopo​.

  • Il mio gatto può passeggiare tranquillamente intorno al condominio, anche in quei casi in cui salta dal balcone di casa su quello del vicino?

I gatti hanno sempre la possibilità di godere degli spazi comuni come il cortile, il giardino, eccetera a patto però che non sporchino o distruggano le strutture. Il padrone quindi inizialmente dovrà sincerarsi che il gatto non compia danni o faccia i suoi bisogni in punti privati. Il compito quindi di un condomino che lascia libero il gatto è quello di pulire qualora il gatto abbia sporcato un area comune e soprattutto capire se salta all’interno di un balcone solo come punto di appoggio per spostarsi oppure lo fa semplicemente perché vuole giocare o danneggiare elementi disposti in questa specifica area.

  • I gatti dei condomini devono avere il microchip?

Sì, dal primo gennaio 2020 in Lombardia è obbligatorio il microchip per i gatti, per tutte le altre regioni d’Italia invece al momento questa regola non è ancora realtà.

  • L’amministratore del condominio mi ha detto che devo liberarmi del gatto, posso ribellarmi a questa decisione?

Se la decisione è pervenuta attraverso una delibera questa deve essere impugnata dal giudice di pace entro 30 giorni. Se invece l’amministratore non ha parlato di questo argomento durante la riunione condominiale e quindi non era argomento del giorno allora puoi inviare semplicemente una lettera tramite raccomandata a/r e sancire l’illegittimità di questa decisione in quanto è un diritto di tutti adottare un gatto o un altro animale domestico.