Gatto persiano
Tra tutte le razze feline di piccola taglia oggigiorno esistenti, quella del gatto persiano è di gran lunga la più raffinata ed elegante.
Inoltre, la sua magnifica indole mansueta lo rende particolarmente adatto ai bambini, nonché uno tra i gatti più apprezzati dagli amanti degli animali.
Se sei curioso di conoscere maggiori informazioni sulla razza di gatto persiano, ecco la guida che fa per te.
Prima di sceglierlo come compagno di vita, scopriamo insieme le sue peculiarità, le sue origini, nonché come prendercene cura, così da essere preparati e accoglierlo al meglio all’interno della nostra famiglia.
Le caratteristiche fisiche del gatto persiano
Il gatto persiano si differenzia dai suoi simili grazie a due principali tratti distintivi, ovvero la forma rotonda della testa caratterizzata dalla presenza di un muso leggermente schiacciato, ed un pelo lungo e folto, il quale a volte raggiunge persino i 20 cm di lunghezza, ricoprendolo interamente sia lungo le zampe, sia al di sopra della coda.
Abbiamo quindi a che fare con un animale di bell’aspetto e dal manto davvero morbido, il quale si presenta sotto diverse colorazioni, tra le quali spiccano quelle del bianco, del nero, del blu o ancora del crema, del marrone, del rosso o persino del lilla.
Possiede inoltre delle orecchie molto piccole, le quali contribuiscono alla sua tipica espressione, nonché degli occhi dai colori molto vivaci come ad esempio l’arancio, il verde o ancora il blu; ma ad ogni modo, nonostante queste siano le tonalità più diffuse, ne esistono molte altre ancora.
Per quanto concerne invece la sua corporatura, appare robusto e dal collo largo, arrivando a pesare fino a ben 7 kg. Ad ogni modo, i gatti femmina appaiono più piccoli di quelli di sesso opposto, raggiungendo soltanto i 3,5 kg.
Il carattere del gatto persiano
Un tratto molto apprezzato dalle famiglie è rappresentato dal carattere docile, affettuoso e socievole del gatto persiano, risultando questo il compagno ideale sia per gli adulti che per i bambini.
Nonostante sia un gran giocherellone, allo stesso tempo non rappresenta alcun pericolo né per i mobili, né tantomeno per la tappezzeria, dal momento che non ama scalare le tende o grattare le superfici.
È infatti un animale sedentario e pigro e proprio per tale ragione risulta perfetto per la vita domestica. A tal proposito, chi ne possiede già uno, può notare come spesso dorma spaziando dal divano, alla poltrona e infine anche al letto.
Le sue origini e la sua evoluzione
La storia del gatto persiano affonda le sue radici in tempi molto remoti e nello specifico a quelli risalenti all’Antica Persia.
Infatti, nel 1626 il famoso studioso e appassionato di razze feline Pietro dalla Valle, iniziò a trasportare dal Medio Oriente all’Europa i primi esemplari, apprezzandone moltissimo sia il manto che la totale bellezza.
Inizialmente il nome attribuito a questa specie fu “gatto d’angora” o ancora “gatto francese”, dal momento che veniva particolarmente ammirato dalla medesima popolazione; arrivando solo successivamente a denominarlo “gatto persiano”, quando dall’Iran vennero importati dei gatti dalle dimensioni leggermente più piccole, ma comunque caratterizzati da un manto lungo e da una corporatura tarchiata.
Una curiosità storicamente interessante è oltretutto rappresentata dalla predilezione che la Regina Vittoria possedeva durante l’epoca vittoriana per questo genere di animale, circondandosi di gatti persiani dagli occhi blu.
A conferma della grande bellezza del gatto persiano emerge inoltre, come durante una gara felina svoltasi nel 1871 grazie all’inglese Harrison Weir, questa razza ebbe la meglio su tutte le altre presenti, vincendo il primo premio.
Oggigiorno, a seguito dei numerosi incroci e degli svariati tentativi atti al raggiungimento di alcune precise peculiarità, ne esistono circa 180 esemplari diversi, classificabili a seconda del tipo di mantello, nonché della sua pezzatura.
Ad ogni modo la Federazione Felina Internazionale, anche detta FiFe, ha selezionato tre gruppi preponderanti a seconda dei colori presenti nel mantello e tra questi:
- il persiano bicolore: si contraddistingue per ⅓ di bianco e ⅔ del corpo ricoperti da altri due colori;
- il persiano arlecchino: presenta una preponderanza di bianco estesa per ben ⅚ della superficie del pelo, con una restante parte di colore differente;
- il persiano Van: possiede chiazze colorate sia sulla testa che sulla coda.
Come prendersi cura della salute del gatto persiano
Come accade per ogni singolo animale, anche il gatto persiano necessita di particolari cure a seconda delle sue caratteristiche.
A ragion di ciò, questa razza è nota per avere spesso problemi respiratori o di tipo oculare. Infatti, riguardo la seconda ipotesi, la tipica forma del muso schiacciata anche denominata a “doll face”, ovvero a “faccia di bambola”, fa sì che la lacrimazione avvenga quasi costantemente per colpa del muco che non riesce ad essere scaricato.
Proprio per questa ragione sarebbe preferibile optare per esemplari dall’aspetto fisico non troppo esagerato; così da non riscontrare eccessivi problemi di salute in un secondo momento.
Per quanto riguarda invece il prendersi cura del proprio gatto persiano, data la lunghezza del suo pelo, necessita di spazzolate quotidiane. Solo così facendo il mantello potrà preservarsi, continuando ad essere soffice ed omogeneo.
Ad ogni modo, per un check-up completo è consigliabile rivolgersi annualmente ad un veterinario di fiducia, il quale effettuerà un controllo ad ampio raggio del nostro piccolo felino, consigliandoci le migliori cure a seconda delle sue necessità.
L’alimentazione adatta al gatto persiano
Il segreto per una vita longeva e in piena salute anche nel caso di un gatto è un’alimentazione adeguata ed equilibrata.
Dunque, per tutti coloro che si stessero chiedendo cosa offrire al proprio persiano e in quali dosi, è indispensabile mettere a sua disposizione tutti i nutrienti di cui ha bisogno quali ad esempio proteine, grassi, carboidrati, taurina, sali minerali e vitamine di tipo A, B ed infine D, non eccedendo nelle quantità.
Potrai quindi prediligere cibo industriale già bilanciato e diviso per categorie a seconda delle preferenze del tuo gatto, optando per crocchette o umido a base di carne, pesce o altre proteine come uova e formaggi, o ancora con verdure o cereali. L’importante sarà scegliere prodotti di qualità con il fine di preservare il benessere del proprio animale e non con lo scopo di risparmiare.
Per quanto riguarda invece la frequenza con la quale il gatto persiano necessita di cibo, sarebbe meglio limitarsi alle due volte al giorno, ovvero al mattino e alla sera. Come alternativa si può razionare le stesse dosi in più porzioni distribuite durante tutto l’arco della giornata, così da non appesantire il piccolo felino e da mantenere attivo il suo metabolismo, potendosi anche sfamare nei momenti di languorino, senza dover attendere troppe ore di stacco tra un pasto e l’altro.
Ad ogni modo è estremamente raccomandato non superare il dosaggio, dato lo scarso movimento compiuto dal gatto durante il giorno, proprio a seguito del suo carattere pigro e sedentario, il quale altrimenti lo porterebbe inevitabilmente all’obesità ed ad altre conseguenze spiacevoli per la sua salute come l’affaticamento dei vari organi coinvolti nella respirazione e nella digestione.
Quanto costa un gatto persiano
Per tutti gli amanti di questa razza, che non possiedono l’opportunità di adottare gratuitamente un gatto persiano, ma che sono tuttavia decisi ad acquistarne uno, è possibile reperirlo sia presso gli allevamenti privati che nei negozi fisici dedicati alla vendita di animali.
La differenza sostanziale tra questi consiste nel prezzo, vedendo nel primo caso una cifra media corrispondente a circa 500 euro, contro i 700-800 euro dell’altra ipotesi.
Oltre al costo decisamente influente, non resta dunque che valutare il venditore che ispira in noi maggiore fiducia; dal momento che le prime fasi dello sviluppo di un animale condizionano poi l’intero corso della sua vita. Non sono quindi da sottovalutare le cure offerte al piccolo felino da chi lo accudisce prima di cederlo al successivo proprietario.
Vorrei concludere ricordandoti che nonostante la vasta gamma di esemplari e colori tra i quali scegliere a seconda dei propri gusti, lo scambio d’affetto è la chiave essenziale per un bellissimo rapporto tra l’animale e il suo padrone, lasciando il lato prettamente estetico in secondo piano.