Età del gatto

Quanto vive un gatto e quanti anni umani avrebbe

Capiamo ora quanto a lungo riescono a vivere i gatti.

A tal proposito devi sapere che generalmente la vita di un gatto domestico (decisamente migliore rispetto a quella di un randagio) si aggira attorno ai 10-15 anni.

Durante i primi 2 raggiungerà il suo massimo sviluppo e per lui sarà come averne 24; dopodiché basterà moltiplicare per quattro la quantità degli anni successivi ai 2 e aggiungerli al totale di quelli umani corrispondenti.

Pensiamo ipoteticamente di possedere un gatto di 4 anni; l’operazione da compiere sarà 2×4=8, sommati poi ai precedenti 24.

In altre parole a 4 anni ne avrà come 32 umani. Niente di più semplice, non è vero?

Non sempre si possiede la fortuna di assistere alla nascita del proprio gatto e dunque di conoscerne la data precisa, proprio come accade quando si adotta un trovatello.

Ecco allora alcune strategie efficaci per comprendere la sua età approssimativa.

Riconoscere l’età del gatto osservando i denti

Un primo elemento utile per risalire all’età del proprio gatto è quello di esaminare l’aspetto dei suoi denti.

Tenendo in considerazione che gli incisivi fuoriescono tra la seconda e la quarta settimana dalla sua nascita e che i premolari spuntano invece durante la quarta o la sesta settimana.

Solo al trascorrere dei quattro mesi è invece possibile visualizzare i molari, mentre tutti gli altri dentini tipici dell’età adulta si sviluppano tra i sei mesi e l’anno di vita.

Anche il colore dei denti gioca un ruolo essenziale.

Infatti, mentre in un gatto molto giovane appare estremamente bianco, al raggiungimento dei 2 anni inizia a prendere piede una colorazione più tendente all’avorio, incrementando l’intensità del giallo dai 3 ai 5 anni; fase dopo la quale aumenta ulteriormente.

Un altro fattore determinante è l’aspetto dei denti, non presentando alcun segno di deterioramento nei felini più giovani.

Se al contrario le punte risultano smussate o rotte, il gatto sarà senza dubbio più maturo. Infatti i primi segni di danneggiamento compaiono attorno ai cinque anni di vita; dopodiché i denti andranno via via sempre più consumandosi, affiancati da una maggiore recessione gengivale, nonché dalla presenza del tartaro.

età denti gatto

Esaminare il pelo per capirne l’ età

Persino l’aspetto del pelo muta di pari passo con l’età del gatto.

Infatti, con l’avanzare degli anni apparirà sempre più rado, sottile e ruvido rispetto a quello di un micio giovane e dal manto decisamente più folto, soffice e liscio. Inoltre, nei gatti più anziani sarà possibile notare la presenza di alcuni ciuffi grigio-biancastri.

Osservare la forma del corpo

Come spesso accade anche per gli esseri umani, la forma del corpo tende a variare a seconda dell’età e del livello di attività svolte.

Non è un caso che i felini più giovani, muovendosi di più, presentino di conseguenza un tono muscolare più tonico e sviluppato, nonché una fisicità magra. I mici adulti saranno dunque un pò più paffutelli, mentre i più anziani presenteranno una pelle maggiormente calante, nonché delle scapole sporgenti.

Gli occhi del gatto

Gli occhi sono altrettanto indicativi per quanto concerne l’età del micio.

Infatti in un gatto giovane appariranno definiti e luminosi; al contrario di uno maggiormente avanti con gli anni, durante i quali l’aspetto apparirà via via più opaco fino all’insorgere della tipica cataratta.

Allo stesso modo, se in un esemplare giovane l’iride sarà perfettamente delineato, al contrario con la senilità tenderà ad assottigliarsi e ad essere cosparso di piccole macchie pigmentate.

Altri elementi ai quali dedicare attenzione sono sia la lacrimazione che le secrezioni. Infatti, escluse alcune particolari patologie, sono assenti nei gatti giovani, mentre sono via via più consistenti in quelli più maturi.

gatto anziano

Valutare il comportamento e le abitudini del gatto

Ultimo consiglio ma non per importanza, è quello di osservare con cura i comportamenti e le abitudini del proprio gatto.

Potendo notare una ragguardevole differenza tra un felino giovane, il quale si mostrerà vispo e giocherellone, ed uno anziano, sicuramente più pigro e restio ad essere toccato a causa di problematiche fisiche quali artrite, problemi renali, infiammazioni intestinali, o ancora vista offuscata e mancanza di udito.

Allo stesso modo quest’ultimo potrebbe presentare ansia e spavento, tanto da indurlo ad avere difficoltà nell’utilizzare persino la lettiera.

Per quanto concerne il sonno invece, nei primi anni di vita il gatto tenderà ad essere sveglio e attivo durante le ore notturne, per poi dormire nel corso della restante giornata. Diventando anziano questo ciclo non sarà più così scandito, vedendo un aumento spropositato delle ore dedicate al riposo.

Conclusioni

In conclusione, per comprendere l’età approssimativa del gatto basterà combinare il risultato di tutti questi elementi, e se proprio si desidera avere un’ulteriore conferma, un bravo veterinario saprà rispondere con certezza ai nostri dubbi.